Il grande patrimonio librario della Biblioteca Città di Arezzo, costituito da manoscritti medievali e post medievali, incunaboli, opere a stampa e periodici dal XVI fino al XIX secolo e documenti moderni (libri, riviste, giornali, audiolibri e film in dvd), in continua implementazione, rappresenta una delle maggiori raccolte librarie della Toscana e riunisce in sé la storia di biblioteche antiche appartenute a istituzioni come la Fraternita dei Laici o a privati come il Redi, il Fossombroni, il Gamurrini.
La Biblioteca vuole mettere al servizio della comunità dei lettori il proprio patrimonio e con il loro contributo vuole implementarlo e renderlo sempre più accessibile ai cittadini di ogni età e di ogni formazione culturale; vuole essere radicata nella propria comunità territoriale e nello stesso tempo aperta alle culture della contemporaneità, aperta al dialogo con le persone che la utilizzano e veicolo di un libero accesso alla formazione e alla conoscenza, attenta alle esigenze individuali e di gruppo, di studio, di apprendimento e di ricerca.
L'atto di nascita della Biblioteca della Fraternita dei Laici, che costituisce il fondo più antico e prezioso della Biblioteca Città di Arezzo, risale al 1609, quando il medico-filosofo aretino Girolamo Turini, nel 1602, lasciò per testamento alla Fraternita dei Laici 2850 volumi e 15 manoscritti. La Biblioteca incrementò il suo patrimonio librario quando vi confluirono le biblioteche dei conventi soppressi a seguito delle invasioni napoleoniche tra la fine del secolo XVIII e gli inizi del successivo. In seguito confluirono nella Biblioteca Fraternita dei Laici, frutto di acquisti, donazioni, lasciti testamentari, o affidamento in gestione, le biblioteche Redi (1830), Sforzi (1874), Fossombroni (1880), Fineschi (1910), Gamurrini (1920), Burali-Forti (1948) ed altre minori. A differenza di quelle Fineschi, Gamurrini e Burali-Forti, che mantengono una loro identità, le biblioteche Turini, Redi, Sforzi e Fossombroni sono confluite nei Vecchi Fondi Fraternita e sono identificabili attraverso gli ex libris e le note manoscritte di possesso.
La Biblioteca Città di Arezzo è un servizio pubblico di base garantito a tutti i cittadini per rispondere al loro bisogno di informazione, cultura, formazione permanente e impiego del tempo libero. Essa concorre a garantire il diritto di accedere liberamente alle diverse espressioni del pensiero e della creatività umana, secondo i principi fissati dalla Costituzione della Repubblica Italiana quali fondamenti della società civile e della convivenza democratica. L'Istituzione si propone quale spazio pubblico di qualità, nel quale tutti i cittadini possano incontrarsi liberamente, condividendo assieme il piacere di leggere, informarsi, trascorrere il tempo libero in modo rispettoso dei beni comuni e delle esigenze degli altri.
Nella predisposizione e nell'erogazione dei suoi servizi, si ispira ai principi del Manifesto Unesco per le biblioteche pubbliche e alle Linee-guida IFLA/UNESCO per le biblioteche pubbliche.